giovedì 18 dicembre 2014

Agatha Christie - Dieci Piccoli Indiani

Vent'anni fa un mio compagno di scuola adorava questo libro. Le copie dei romanzi di Agatha Christie presenti nella mia biblioteca però spoileravano in maniera selvaggia a causa di un utente che simpaticamente scriveva il nome del colpevole a margine sulle pagine, per cui non si potevano prendere in prestito. A 18 anni si sa, i soldi son pochini e alla fine rimandai all'infinito l'acquisto di questo libro. Ma passati ventanni e all'ombra dei 40, nonostante ci siano mutui e piccole fauci da sfamare e vestire, una manciata di euro per Agatha Christie si trovano e....finalmente!
Dieci Piccoli Indiani è davvero bello, attuale, scorrevole, intrigante.

Autocitazioni (4)

Natale finisce quando arriva la mail di Amazon che ti dice che non sei più in tempo per la consegna entro il 24.

martedì 23 settembre 2014

Fai una lista delle cose che non vuoi

In questi giorni/mesi/anni su facebook impazzano le liste. I 10 libri, i 10 film, i 10 qualsiasi cosa. Tutti nominano tutti, ma nessuno ha nominato me.
Meglio, ho pensato per fare lo snob, ma alla fine una lista la voglio fare anche io. Più per me stesso, senza nomination o altro.
Ed ecco quindi i 10 dischi che mi hanno cambiato la vita, senza nessun ordine di importanza.
  • Fine Before You Came - S f o r t u n a - Rabbia e delusioni di un trantacinquenne, 7 canzoni urlate, cantate con lo stomaco che mi hanno fatto tornare l'amore per la musica, amore che si stava spegnendo ascoltando dischi sempre uguali.
  • Bon Jovi - Slippery When Wet - Un disco di hit con 4 canzoni incredibili, il mio amore per la musica, a 12 anni, nasce da queste canzoni.
  • Pink Floyd - The Dark Side of the Moon - Il disco del fratello maggiore, una serie di canzoni che so a memoria nel mio inglese inventato, le campane, i registratori di cassa e le risate.
  • Dire Straits - Love Over Gold - Il mio primo cd acquistato, la risposta al disco del fratello maggiore, 5 sole canzoni di cui una immensa.
  • Afterhours - Hai Paura del Buio? - Inizia con una bestemmia e passa da ballate struggenti a sfuriate rock, parlando di rapaci, di congegni che si spengono da se, di bellezze vestite di lividi, di radiografie fatte da sguardi nucleari e pelle splendida. Il disco ideale quando la ragazza ti lascia e non bastano le lacrime.
  • CSI - Ko de Mondo - La scoperta Ferretti e l'amore che ne è conseguito.
  • Marlene Kuntz - Catartica - La rabbia, l'angoscia, il rumore, il fragore e "Nuotando nell'aria".
  • Led Zeppelin - Remasters - Non un semplice greatest hits, ma la mia personale scoperta dei Led Zeppelin.
  • Ramones - Ramonesmania - Un'altra raccolta, una marea di canzoni e....
  • Nirvana - Smell Like Teen Spirit - Il grunge, gli anni 90, la solitudine, la depressione, la rabbia, il voler essere diversi.

lunedì 15 settembre 2014

Federico Russo - Ci si mette una vita

Quest'anno sto leggendo poco. Le statistiche di Anobii parlano chiaro, sto andando lentissimo. I libri si accumulano sia sul comodino, sia nell'hd del pc. Il falò delle vanità poi mi ha consumato parecchio tempo. Avevo bisogno di qualcosa di leggero, per sfruttare la coda d'estate. Cosa leggere? Avevo voglia di leggere questo romanzo di Federico Russo, un po' perchè mi è simpatico, un po' perchè ne avevo letto una bella recensione. E l'idea, in sè, non è neanche male. Ma è scritto da cani. La banalità dei dialoghi, questi quattro amici che parlano sempre uguale, senza caratterizzazioni, questo citazionismo sfrontato di nomi e cose noiosissimo e scontato. Mi dispiace, mi son fatto fregare da una bella recensione.
Un po' come accadeva coi dischi tanti anni fa.

Tom Wolfe - Il falò delle vanità

Gossip Girl è una serie tv adolescenziale ambientata nell'upper east side. Tutti i protagonisti sono ricchi rampolli ad eccezione di uno, che non sarà ricchissimo ma è comunque il figlio di un musicista (poco) grunge che gestisce una galleria d'arte a Brooklin. Questo protagonista un bel giorno scrive un libro sputtanando i suoi amici e, chi lo legge, dice che è la più grossa denuncia sociale su NYC dai tempi de "Il Falò delle Vanità". Non conoscendo ne il libro, ne l'autore ho deciso di affrontare queste 600 e oltre pagine con il dovuto entusiasmo. Ma il libro, per le le prime 150 pagine non decolla. Una noia pazzesca. Lo accantono per un po', ma poi, complice un tablet e la versione epub di questo libro riprendo con la lettura. E finalmente decolla, intrecciando soldi, potere, politica e gossip. Alla fine un bel libro, solamente un po' troppo descrittivo in alcune fasi.

giovedì 7 agosto 2014

Si, viaggiare......

Mi piacerebbe aprire una carta geografica, appoggiarci sopra un righello e una tazza di caffè e progettare un viaggio. Mi manca molto questa cosa. Mi piacerebbe pensare alle strade migliori da percorrere in motocicletta, quelle strade che riescono a mescolare le curve al paesaggio e quando ti fermi per sgranchirti le gambe, ti lasciano sempre un po' meravigliati. Non importa se il punto A e il punto B si potevano raggiungere con una strada più corta, più veloce.
Mi piacerebbe aprire una carta geografica, appoggiarci sopra un righello e una tazza di caffè e fissare un punto e decidere che è proprio li che vorrei andare. E mettermi a cercare i voli, gli alberghi, le auto a noleggio. E volare via con una bagaglio leggero farcito di tecnologia e la macchina fotografica.
Mi piacerebbe aprire una carta geografica, tripadvisor, booking o airbnb e qualche blog in cui si parla proprio del posto in cui vorrei andare in una maniera che ti sembra proprio di essere la, mentre lo stai leggendo.
Fra qualche giorno andrò a Bellaria, nella più classica delle opzioni romagnole. Albergo a gestione familiare, pensione completa, spiaggia a 30 metri, ombrellone, lettino, giochi e mare così basso che per farsi una nuotata tocca fare 200 metri.
Non che mi dispiaccia, ma mancano i viaggi veri, le spiaggie isolate, i banalissimi Starbucks, le reti wi-fi a cui collegarsi per taggarsi su facebook e far sapere al mondo dove sei, cosa fai, con chi sei. Mi manca l'idea del progetto, le mete che ho sempre sognato di raggiungere, il Nord Europa, gli Stati Uniti, il Portogallo e tutti quei posti in cui sono stato e in cui vorrei tornare.
Va così, andrà così per un po'.

venerdì 11 luglio 2014

Roger Federer Vs Valentino Rossi

Da bambino, con mio fratello e il suo amico Antonio, guardavamo il tennis. Lo trasmetteva sia la Rai che Telemontecarlo ed era bello da vedere. Giocavano Becker, Edberg, Sampras, Agassi aveva i capelli e il mio preferito era John McEnroe. Poi sono arrivate le pay-tv e il tennis è sparito dalla mia vita. Agassi ha continuato a vincere ma senza capelli ed ad un certo punto è apparso Roger Federer.
Federer ha vinto 4 volte gli Australian Open, una volta il Roland Garros, 7 volte Wimbledon e 5 volte gli US Open. 17 vittorie nei tornei dello Slam con altre 8 finali perse. L'ultima qualche giorno fa a Wimbledon. Secondo molti è stato il miglior tennista di tutti i tempi.
Nel 2004, quando Federer era probabilmente all'apice della sua carriera, a Welkom in Sudafrica Valentino Rossi vinceva la sua prima gara di Motogp in sella ad una Yamaha battendo Max Biaggi. Quell'anno Valentino Rossi lasciò da campione del mondo la miglior moto, la Honda, per correre con una Yamaha deludente. Vinse il Mondiale. Allora dissi che ero felice di aver vissuto l'epopea di Rossi, seguendolo su Motosprint dai tempi della Sport Production e vederlo arrivare all'apice della sua carriera.
Mi sono perso però l'epopea di Federer e un po' mi dispiace.

giovedì 3 luglio 2014

La fine del tunnel

Chi mi conosce lo sa, ho passato un brutto periodo. Mi sono trovato con moglie e bimbo di neanche due anni senza una casa. La solita approssimazione, le solite promesse non mantenute, il solito modo tutto italiano di comportarsi mi hanno messo in seria difficoltà.
Casa venduta, casa nuova non consegnata.
Devo ammetterlo, ho avuto fortuna. Ho trovato un appartamento in affitto splendido, arredato, che mi ha traghettato per sei mesi fino alla consegna della casa nuova.
Traslocare è una cosa faticosa, l'ho detto mille volte. E' una fatica emotiva e fisica, è una cosa enorme che, affrontata in maniera così ravvicinata mi ha piegato le gambe.
E' una cosa che non auguro a nessuno, davvero. Tre traslochi in sei mesi fanno male alla salute.
In questi mesi ho impacchettato e spacchettato molte cose, alcuni pregne di ricordi, altre palesemente inutili che ti chiedi come mai siano finite dentro una casa. Cose che guardi, sorridi e butti in pattumiera.
Tra le cose più importanti che ho spostato di casa in casa c'è il mio impianto hi-fi e la mia collezione di dischi. Traslocare mp3 è meraviglioso, traslocare cd è semplice, traslocare ingombranti e delicati dischi in vinile un attimo più faticoso.
Sabato, finalmente, ho rimontato l'impianto hi-fi. Mi sono costruito il mobile utilizzando dei pannelli in legno da ripostiglio verniciati in blu. Il colore è venuto un po' troppo scuro rispetto all'idea originale, ma pazienza. L'idea era di fare un mobile aperto, comodo per i cablaggi e flessibile all'uso. Che valorizzasse l'estetica dell'hi-fi.
Il mio impianto hi-fi, del resto, è minimalista. Nero, un amplificatore a due canali, un giradischi. Basta e avanza così. E mi piace così. All'amplificatore sono poi collegati il lettore dvd che funge anche da lettore cd, l'iPod e il lettore multimediale. Poi ci sono due splendide casse. Basta, non mi serve altro.
Sabato, dopo averlo montato, ho messo su un vinile. Blu, come il mobile. E ho cominciato a sorridere.
Mi dispiace per la tecnologia e per la comodità, ma ascoltare dischi in vinile è tutta un'altra cosa.
Lo dico sempre, il vinile necessita di attenzione, il supporto è delicato. In più un vinile non dura molto e obbliga ad una pausa per girare il disco.
Un disco in vinile finisce un attimo prima che subentri la noia. E il suono, seppur con qualche gracchiata di troppo è molto più bello.

martedì 17 giugno 2014

Oggi.

E' il mio compleanno. Sono in ufficio, il tempo è brutto e mi piace sognare. Vorrei essere altrove, ma forse vorrei soltanto portare da un'altra parte la mia solitudine. Il mio regalo di oggi è un flickr di foto di Tokyo. Forse il luogo migliore per la solitudine. Ci dev'essere un pezzo di dna giapponese da qualche parte in me, un vecchio antenato hikikomori. Tra le tante foto ho trovato questa. E' un pezzo della stazione in cui transitavo tutti i giorni, durante il mio soggiorno a Tokyo. I ricordi sfumano, ma basta una foto, uno scorcio, per riaccenderli.
Non so se tornerò mai a Tokyo e se la magia sarà la stessa della prima volta. Dopo una certa età cominci a godere delle vigilie perchè sai che tutto è ancora possibile, in qualche modo realizzabile. Non importa quello che succederà.

venerdì 9 maggio 2014

Innamoramenti casuali (14)

Guida una Moto Guzzi rossa. Un modello recente, ma già fuori produzione, per le follie della gestione Aprilia e Piaggio. In circonvallazione va forte, nelle rotonde imposta delle discrete pieghe. Al semaforo lo affianco e dalla faccia vedo che è un ragazzo giovane. Magari è la moto del padre, magari è l'unica moto che è riuscito ad acquistare con pochi soldi. Prima che diventi verde lo guardo, gli dico che ha una bella motocicletta. Sorride, ringrazia. E riparte.

lunedì 7 aprile 2014

Giancarco de Cataldo - Io sono il Libanese - Romanzo Criminale

C'è questa scena, nel film "Romanzo Criminale" in cui il Freddo passeggia con la ragazza che lo porta ad ammirare una Madonna in una chiesa. Il Freddo rimane ammirato e perplesso al tempo stesso e alla fine definisce "fiera" quella Madonna. La sua ragazza non capisce fino in fondo ma sorride, con un sorriso da Gioconda.
Ho apprezzato, più del film, la serie tv di "Romanzo Criminale". La salita e la discesa di una banda di criminali come mai si era vista a Roma, dall'ardore iniziale, passando per le scelta intelligenti ed inusuali per finire poi tra paranoie e tradimenti.
Su tutti spicca il personaggio del "Bufalo", che apre e chiude la serie tv, personaggio ignorante ma leale, criminalmente onesto a suo modo, ultimo eroe romantico in un mondo che di romanticismo sembra saper fare a meno.
Ho deciso quindi di leggere i due romanzi di Giancarlo De Cataldo, "Io sono il Libanese", sorta di inutile prequel, e "Romanzo Criminale".
Il primo è breve e abbastanza inutile, probabilmente sono le pagine stralciate dall'editor che poi l'editore ha deciso di pubblicare sfruttando l'onda lunga del successo della serie tv. Il secondo invece un lungo romanzo corale sulle sorti della banda che però, duole dirlo, non ha il ritmo e la forza della serie tv. E' noioso, lento, salta da una parte all'altra affaticando il lettore che vuole tenere il filo.
E' raro, ma questa volta la serie tv batte allegramente sia il libro che il film.

martedì 25 marzo 2014

Ho voglia di stare un po' fuori dal tempo.

E' qualche mese che mi è tornata voglia di orologi. Non che ne abbia una collezione di pregio, ma mi sono sempre piaciuti. Da qualche giorno ho ripristinato il mio vecchio Sector Underlab rosso. Il cronografo non funziona più e il cinturino è molto rovinato, ma al polso fa ancora la sua figura. E poi è un regalo di mia nonna e, nonostante sia morta da quasi dieci anni, mi manca ancora molto. Ripristinare questo vecchio orologio è un gesto che le dedico. Vorrei anche comprarmi un automatico e mi piacciono molto i Seiko, anche per via della mia infatuazione per il Giappone.
Però ho anche voglia di linee vintage ed essenziali e lo Junghans Max Bill Automatic mi affascina molto. Ha una linea che credo sia fuori dal tempo.
Com'è fuori dal tempo ascoltare dischi in vinile, sentire il calore del gracchiare. Non lo so, sono fatto così. I dischi sono più belli da guardare, sono delicati da maneggiare, ti ricordano che sono qualcosa di prezioso, valore che con cd ed mp3 si è perso in maniera drastica.
Tornano voglie sepolte e altre cambiano forma, mutano, sia evolvono ma allo stesso tempo si adeguano alle linee essenziali e vintage di alcuni orologi, al gracchiare dei dischi in vinile.
Mio padre ha in box la motocicletta di mio nonno. Una motocicletta austriaca del 1962. Ferma da quarantanni, ma in buone condizioni e coi documenti in regola. 
Ho amato le motociclette sportive, sportivissime, ma adesso in sella a quelle moto mi vedrei fuori luogo, sono una cosa da schiena buona e cervicale in ordine e io non ho ne l'una ne l'altra. E non ho più voglia di fare km per il solo gusto di farli, ho voglia di guardarmi intorno, di galleggiare tra traffico e decadenza a 70km/h.
Per cui mi è venuta voglia di restaurare questa vecchia motocicletta austriaca, di ripristinare vecchi orologi al quarzo, di rimettermi, la domenica mattina ad ascoltare vecchi lp.
Viaggiamo ad una velocità incredibile, perennemente iperconessi, schiavi di social network, smartphone ed email. Viene voglia ogni tanto di fermarsi, respirare qualche odore che non si sente più, riassaporare sapori che son sempre li, ma non riusciamo più a ritrovare.
Ho voglia di stare un po' fuori dal tempo. Di abbassare drasticamente la velocità. Di fermarmi ad un passaggio a livello, spegnere il motore e aspettare che passi il treno.

venerdì 21 marzo 2014

MasterChef Junior

In questi giorni è partita la nuova edizione di MasterChef Junior. In pausa pranzo, tra colleghi se ne è parlato. Ad un certo punto entra un collega che ha un figlio di 9 anni, età da MCJ. Gli chiediamo se il figlio sappia cucinare e il collega dice che la moglie vorrebbe insegnargli qualcosa perché, dice, da grande sarà avvantaggiato con le ragazze. Sorridiamo a questa affermazione ma il collega continua aggiungendo, sdegnatissimo, che se vede il bimbo ai fornelli fare una cosa da donna strangola la moglie. Con una mano sola che così ci mette più tempo e soffre di più. Cosa si può dire d'altro?

giovedì 20 marzo 2014

Innamoramenti casuali (13)

Guida una motocicletta giapponese di piccola cilindrata, un modello fuori produzione ma ancora bello. Va piano, incerta nel traffico, troppo intenso, dell'ora di punta milanese. Ha le maniche rimboccate, è vestita di nero. Sul manubrio, come se fosse in bicicletta, ha un sacchetto di Ferragamo. Al semaforo mi guarda. Avrà 60 anni.

venerdì 7 marzo 2014

Quassù c'è quasi tutto - Cambiare casa (terza ed ultima parte)

Febbraio è finito, le giornate si allungano anche se rimane il timore di un colpo di coda dell'inverno. Non sto leggendo, non sto guardando serie TV, non sto facendo quasi niente. Ho rispolverato due vecchie passioni ma non sono passioni da mettere in pratica in tempi brevi e ho fatto l'ennesimo trasloco.
L'ultimo.
Alla fine ce la l'abbiamo fatta e con soli 10 mesi di ritardo sui tempi promessi, con 7 di ritardo dai tempi che volevamo e dopo 6 mesi di affitto.
Traslocare, così, diventa difficoltoso. Uno stress mentale non indifferente. Una forzatura. Ma l'importante è essere entrati nella casa che abbiamo comprato, che abbiamo visto diventare realtà passo dopo passo. E' bello, alla fine. Dimentichi (non proprio tutto, sia chiaro) quello che c'è stato tra la prima firma e l'ultimo scatolone che entra dalla porta. Dimentichi gli scazzi, le ansie, le corse, le incomprensioni, le paure. 
Adesso bisogna solo mettere in ordine, abituarsi ai nuovi spazi, ricordarsi dei nuovi interrutori della luce.

venerdì 14 febbraio 2014

Che razza di educazione ho avuto?

A me piace nuotare. Mi rilassa, mi tiene in forma. In acqua ho il mio ritmo che a volte si scontra con chi è più lento o con chi è più veloce.
Ma sono lo spogliatoio e i bagni/doccie il vero problema. Negli spogliatoi della piscina che frequento parecchie persone invece di riporre i propri vestiti nell'armadietto li lascia sulle panche, con tanto di borse. Le panche sono 6 in totale e ci vuole poco a riempirle e renderle inutilizzabili.
Nelle doccie invece vige l'usanza, una volta terminate, di lasciare le bottiglie di shampoo o di docciaschiuma proprio nella doccia e non di buttarle nel cestino che si trova a un metro di distanza.
Non so io che razza di educazione ho avuto, non lo so proprio. Queste cose mi lasciano sempre perplesso.
L'altra sera qualcuno ha deciso di entrare negli spogliatoi con le scarpe sporche di fango, nonostante il divieto. Divieto generico di entrare con le scarpe, ma anche non ci fosse io eviterei di entrare in uno spogliatoio di una piscina, quindi sempre bagnato con delle scarpe sporche di fango. Poi ha avuto l'impellente bisogno di andare in  bagno e l'ha fatto con le scarpe sporche di fango. Il bagno e le doccie sono confinanti.
Lo schifo è un risultato scontato.

lunedì 3 febbraio 2014

Sasha Grey - The Juliette Society

Sasha Grey è una ragazza di quasi 26 anni che per qualche anno della sua vita è stata un'attrice o, come amano farsi chiamare loro, una performer porno. Si è specializzata in scene estreme, cose sadomaso. Un bel giorno ha detto basta col porno, ha partecipato come attrice ad un film di Soderbergh e ha scritto questo libro. Ecco, il film di Soderbergh non l'ho visto, ma leggendo questo libro (che ho abbandonato) preferisco ricordarla nel mondo del porno. Peccato.

martedì 14 gennaio 2014

Boh (socializzare ai tempi di facebook)

Ricevo una richiesta di amicizia da una persona che non conosco. Allora, gentilmente, le chiedo chi sia, scusandomi per l'eventuale dimenticanza. Risponde a malo modo dicendo che non mi ha inviato nessuna richiesta di amicizia e dicendo che non mi conosce. Annullo quindi la richiesta e.....la rifà. Boh.