mercoledì 30 maggio 2012

Di padre in figlio (consigli da latin lover)

L'altro giorno parlavo di corteggiamento. Ho quasi 36 anni e un terzo della mia vita l'ho passata con la stessa persona. Per cui devo dire, oltre al non essere mai stato bravo, di essere anche fuori allenamento. L'altra sera guardavo mio figlio. Un nano di 4 mesi che ha da poco capito che se sorride alla gente la gente si scioglie. Istinto credo. Per cui ho raccolto un mio personale decalogo. Dal basso della mia esperienza.
  1. tenere i capelli curati.
  2. usare le proprie passioni come punti a favore e non come ossessioni
  3. non fingere, mediare
  4. ascoltare l'interlocutrice e non pensare alla prossima cosa che potrebbe colpirla
  5. ricordarsi le cose, sia quelle dette, sia quelle sentite
  6. le donne che capiscono di tecnologia sono rare e forse lesbiche
  7. le polo stanno fuori dai pantaloni e non arrivano al ginocchio
  8. prevedibilità, pigrizia, saccenza equivalgono a vecchiaia
  9. essere 100% se stessi, se non sei Brad Pitt, non serve a niente
  10. non essere tirchi, avari e avidi

lunedì 28 maggio 2012

Paola Mastrocola - Palline di pane

Da quando Amazon ha messo in vendita, anche in Italia, il suo Kindle, ho pensato molto all'acquisto di un ebook reader. A volte leggo libri che pesano quasi 1kg, la libreria di casa in 5 anni è quasi satura e un ebook risolverebbe parte dei miei problemi. Poi mi capitano libri come questo. Comprato usato spulciando in una bancarella. Non conoscevo l'autrice, non conoscevo il titolo del libro. Però mi è rimasto in mano. Leggi la 4° di copertina, poi apri una pagina a caso e decidi di comprarlo. Non so se con un ebook godrei di questa casualità, del piacere di questa casualità. Un bel libro questo "Palline di pane". Un bel libro sulla difficoltà delle relazioni, sulla difficoltà dell'educare. Pieno di malinconia. Un libro sull'amicizia anche. La mia copia, comprata usata, era intonsa. Sulla prima pagina una dedica: ti piacerà. Un regalo quindi, ma non credo sia stato apprezzato.

Cose fatte e da fare in un normale week end

Il bilancio del week end è stato positivo. Ho comprato 2 cose che mi servivano, buttato un vecchio paio di guanti da moto non più impermeabili, 3 paia di calzini in spugna grigi che non so cosa ci facessero nel mio cassetto e una vecchissima polo color mattone ormai logora. Guardato puntate di serie tv, partecipato ad una grigliata ed una cresima. Ma le tapparelle rotte non le ho ancora riparate.

martedì 22 maggio 2012

Negare, sempre, anche l'evidenza.

I miei vicini di casa del piano di sotto hanno il giardino. Siccome presumo siano pigri, al posto di tenere l'erba hanno pavimentato. In 5 anni che abito in questo condominio loro hanno usato pochissimo il giardino. In questi giorni invece hanno montato un nuovo gazebo e acquistato delle nuove sedie. Niente di male. Peccato che le sedie, pesanti, non vengano sollevate ma trascinate creando un fastidioso rumore. E peccato che questo spostamenti avvengano sia la mattina prestissimo sia la sera tardi. Ora, io abito appena sopra questa famiglia e il mio balcone e la finestra della camera da letto sono direttamente affacciate al loro giardino. Sento e soprattutto vedo tutto. Mia moglie, incontrata la signora del piano terra, ha fatto notare questo problema. La signora ha negato. Mi vengono in mente due cose, una è mio fratello, sostenitore della teoria del negare sempre e comunque, l'altra è che li odio.

Charles M. Schulz - Ti saluto, Charlie Brown

Luciana è una vecchia cugina di mio padre. E' morta qualche anno fa dopo una malattia. Di lei ricordo un abbraccio sincero quando morì mia nonna e che era alta. Lavorava in una casa editrice e ognitanto regalava qualche libro. Di quelli grossi, con la copertina rigida e la trama improbabile. Ma regalò anche dei volumetti di Charlie Brown, che da bambino ho leggiucchiato senza apprezzare molto. Perchè Charlie Brown non è per bambini. Quando ho traslocato quei volumetti li ho presi con me. E adesso, all'alba dei 36 anni ne ho letto uno. Inutile dire che non l'ho ringraziata Luciana per questi libretti. Lo faccio adesso, anche se non serve più a niente. Grazie.

Ricordi fermi al semaforo rosso.

Stamattina sono per strada con il Supercub. Sono fermo al semaforo e mi affianca un signorotto con giubbino di renna e mocassino in sella ad una BMW K100RS. La K100 era una delle 2 moto che da bambino mi facevano sognare. L'altra era la Kawasaki GPZ1000. Ricordo che durante i viaggi per andare al mare io le cercavo nelle stazioni di servizio. Boh, era una mia fissa. Stamattina quindi, appena sono stato affiancato dalla K100 mi sono messo a guardarla. Si, è una motocicletta vecchia, ma la trovo ancora bella. Ha una linea semplice, una mezza carena e un bel manubrio stretto. BMW motociclette così non ne fa più. E in produzione non c'è attualmente una motocicletta simile. Io sognavo di andare a Capo Nord da bambino, di attraversare l'Italia. Con una K100 carica di bagagli e una ragazza abbracciata alle mie spalle. Di montare una tenda in qualche campeggio e di bere una birra in riva al mare. Km in moto ne ho fatti tanti, viaggi veri, pochi. E una K100, se la incontro per strada, la guardo ancora sognante.

giovedì 17 maggio 2012

Non me lo sarei mai immaginato

Qualche giorno fa il contakm del mio Supercub (che poi è banalmente un sh300i) ha superato quota 10.000km. In poco più di un anno. Non me lo sarei mai immaginato. Per anni ho guidato motociclette. Era una passione forte. Non riuscivo ad immaginarmi senza. Senza una domenica in motocicletta su qualche passo. Poi è successo qualcosa. Non so se sono stati gli incidenti che ho fatto, il traffico che è aumentato, i controlli stradali sempre più pressanti. Piano piano la passione è sempre diminuita. Non è morta, le motociclette mi appassionano ancora, seguo la produzione e le competizioni, ma lo spirito che avevo nel 1992, l'anno della mia prima moto, non ce l'ho più. Nel 2009 pochi giri, nel 2010 uno solo, neanche memorabile. L'anno scorso poi, uno dei primi giorni che l'ho usata, ho bucato la gomma dietro e in un curvone quasi non mi ammazzo. Si è rotto qualcosa e ho deciso di cambiare stile. Ora giro col Supercub, d'estate e d'inverno. E' diventato il mio mezzo di trasporto preferito. Mi sembra di avere 14 anni. Mi pento di non averci pensato prima.

mercoledì 2 maggio 2012

Io penso di non comprendere.

Sono in auto, circa 90/100 km/h. In macchina ci sono mia moglie e mio figlio, che ha 3 mesi. Non guido in maniera spericolata, ma da quando ho un bimbo sono ancora più prudente. Schemi mentali, credo. Comunque sto guidando tranquillo e sto sorpassando un veicolo più lento in prima corsia. In corsia centrale, davanti a me, una Seat Althea con su una famiglia. Ad occhio coppia con figli tra i 10 e i 14 anni. Quest'auto, ad un certo punto e senza motivo apparente, frena. Frena forte. Io freno di conseguenza e do un colpo di clacson. Non l'avessi mai fatto. L'intera famiglia esplode in un tripudio di gestacci e di segni del tipo "accosta che ti faccio il culo". Sono basito. Rispondo, lo ammetto, a qualche insulto e questo mediocre padre di famiglia tenta di speronarmi, poi mi affianca e tenta di buttarmi fuori strada. Fortuna che non c'è traffico, inchiodo e mi metto dietro continuando a prendermi insulti. Mi chiedo: cosa passa per la testa alla gente? Che esempio puoi dare ai tuoi figli? Come dovrò educare il mio figlio quando sarà più grande? Si può augurare la morte?