domenica 29 aprile 2012

Stephen King - Carrie

Alla mia bancarella dei libri usati a un euro capita spesso di trovare cose interessanti. Ovvio, difficile trovare novità, ma qualche best seller del passato capita spesso. Ultimamente mi è capitato di trovare diversi libri di Stephen King. Ho deciso così di riprendere a leggere il Re, dopo aver letto, senza ricordarne nemmeno i titoli, qualche libro durante la mia tardo-adolescenza. Carrie è il primo romanzo di King e si fa leggere in fretta, anche se i miei ritmi attuali di lettura non sono eccelsi. Leggerlo mi ha fatto pensare a cosa dev'essere stato quel periodo in cui King creava la sua fortuna sfornando un capolavoro dopo l'altro. Oggi poi Valentino Rossi ha fatto nono e questo pensiero si è rafforzato. Doveva essere bello leggere un anno dopo l'altro libri splendidi del Re, esattamente come era bello vedere il Dottore vincere in maniera spettacolare quasi tutte le domeniche. Carrie è un bel libro, parte lento, evolve e mette suspence ad ogni pagina. Però i periodi d'oro non sono eterni.

Come passare quattro giorni di ponte....

....pazienza.

mercoledì 25 aprile 2012

Oggi è il 25 aprile...

...e i partigiani si stanno estinguendo. Io ho 35 anni e per me, i partigiani son sempre stati vecchi. Me li ricordo che venivano a scuola, ci raccontavano qualcosa mescolando l'epico con il malinconico. Ora, quei pochi che restano, saranno vecchissimi. Non credo che quando mio figlio andrà a scuola avrà ancora il piacere di ascoltarne uno. Chissà chi inviteranno a parlare.

mercoledì 18 aprile 2012

Innamoramenti casuali (3)

Mostra di Fusako Yusaki, artista giapponese. A Milano. A guardare la mostra c'è una ragazza. E' giapponese e non io so resistere. Scambio due parole. Si accorge che mia moglie è incinta e educatamente chiede se può toccarle la pancia. Appoggia appena la mano, poi la ritrae e i suoi occhi si riempiono di meraviglia.

martedì 17 aprile 2012

La nuova canzone di Vasco Rossi


Tutto può tornare bellissimo, come le estati di tanti anni fa.

Libri e valigie

Ieri ho prestato una valigia. Un bel trolley rigido, leggero e con 4 ruote. Io non viaggio molto. Mai viaggiato molto nella mia vita, anche se c’è stato un periodo, molto spensierato in cui prendere aerei era molto più facile di adesso. Una delle cose che mi piace di più del viaggiare è prepararla, la valigia. Scegliere le cose, comporle in maniera che tutto ci stia nella cabin bag da volo low cost, poi chiuderla e meravigliarsi ogni volta dell'impresa. Per riuscirci ci sono tutta una serie di accorgimenti mirati, di miniaturizzazioni, di oggetti Muji a cui non so resistere. E poi, come ciliegina sulla torta, prima di ogni viaggio, c'è la scelta del libro da portarsi dietro. Non sempre ci azzecco, non sempro pesco la lettura ideale. Ricordo ancora, come una delle scelte migliori, portare a Tokyo “Ti Prendo e Ti Porto Via” di Ammaniti. Leggere sulla metro di Tokyo o sulla Yamanote Line di Graziano Biglia, burino romano, era perfetto, perchè lo paragonavo ai salary man giapponesi compostissimi in completo Kenzo. E tutto aveva un sapore ancora migliore.

Valerio Evangelisti - Rex Tremendae Maiestatis

In questo periodo della mia vita mi sento bisognoso di consigli. Non ho ancora capito se ho fatto un errore colossale da cui cercare di uscire oppure no. Per cui mi sento confuso. Quando sono confuso vorrei essere come il protagonista di questo romanzo. L'inquisitore Nicolas Eymerich. Perchè non ha paura di niente, è sempre sicuro di se e soprattutto ha sempre una spiegazione. Anche se in questo libro (il decimo e ultimo della saga) è invecchiato e solo e forse più confuso che mai. L'inquisitore è una delle mie letture preferite, anche se non tutti i libri sono allo stesso livello. Questo è forse uno dei migliori. Peccato che la saga sia conclusa.

lunedì 16 aprile 2012

L'abbruttimento del caffè

Il fascino di George Clooney è sicuramente fuori discussione. Negli ultimi anni, tra le varie cose, ha associato il suo fascino anche al marchio Nespresso. Non so dire se è merito suo, ma alla fine la macchina Nespresso è penetrata nelle case dei miei amici e quando vado a trovarli mi lascio offrire volentieri un caffè.
Ma non sono più felice di prima. Perchè? Semplice, il Nespresso è un abbruttimento. Prima ogni casa aveva la sua moka, l'acqua che si usava era diversa come diversa era la miscela di caffè e la maniera di metterla nella caffettiera. Ne usciva che ogni caffè era diverso. Poteva essere buonissimo o ossere disgustoso ma aveva il sapore di quella casa.
Ora invece abbiamo il Nespresso e, oltre a perdere tempo nella scelta tra le varie capsule beviamo un caffè identico ovunque. Si perde il piacere di preparare la moka, del respirarne l'aroma. Un po' come con gli mp3 si è perso il piacere di ascoltare la musica pur ascontandone di più.
Sono noioso? Si, può essere. Comunque, per tutelarmi dall'appiattimento dei sapori, prendo un Nespresso diverso ogni volta.

martedì 3 aprile 2012

Aprile dolce dormire.....

La primavera mette scompiglio, lo dice anche Vasco Rossi in una delle sue canzoni più belle. In me crea una centrifuga impazzita di sentimenti, pensieri, ansie. Vuol dire che un altro anno se sta andando, perchè gli anni, non vanno da gennaio a dicembre, ma da settembre a luglio. Per cui manca poco all'estate, la vera fine dell'anno. Anzi, io farei San Silvestro al 15 di agosto. Problemi miei. Agosto, comunque, è il mese jolly. Un anno, anche bisesto quindi è di 11 mesi + 1. Riscriviamo i calendari, grazie.
Comunque anche se il cielo è grigio, indosso ancora maglioni in lana e la (o il) Termoscud è ancora montata sul motorino, io sento tutta l'influenza della primavera. In più, quest'anno, all'allegra compagnia di inquietudini si è aggiunto lo sprettro, cupo e secondo me anche rancoroso, della crisi economica. Quella vera, non quella di un paio d'anni fa. Lavoro ce n'è poco, ansia anche troppa. In più sono in ballo con cambiamenti importanti che richiederebbero una stabilità economica superiore a quella che ostento adesso. Per cui, aprile dolce dormire stocazzo. Io mi sveglio all'improvviso in preda al panico. La soluzione è riscrivere i calendari.

lunedì 2 aprile 2012

Martin Millar - Latte, solfato e Alby Starvation

Tempo fa lessi Twilight. Così, per curiosità, dopo che mia moglie ne aveva divorato la saga. Ma non mi piacque. Perchè? Perchè probabilmente non sono una donna e soprattutto non ho sedici anni e di storie d'amore coi vampiri posso anche farne a meno.
Martin Millar è uno scrittore che mi piace. E questo libro ha delle idee meravigliose. Ci sono i fumetti ovvio, ma c'è anche l'ansia, l'ipocondria, la paranoia. Tutte cose che almeno una volta nella vita mi hanno toccato. Ma se avessi ancora sedici anni, proprio come Twilight, lo apprezzerei di più. Perchè sarei più sregolato e probabilmente mi farei anche un bordello di canne.
Ma il tempo passa per tutti.
Bello comunque il protagonista, una sorta di Pippo, ma pusher di Brixton.

Nota sull'edizione: troppi troppi errori!